Do it yourself e myspace


Informa-azione  01/10/2007

Alcune riflessioni su myspace, senza pretesa di
ricercare la verità ™ e sperando che contribuiscano a scatenare una
discussione, naturalmente non in questa sede, ma nel mondo reale.
Un’idea potrebbe essere incontrarsi all’AntiMyspace Day che si terrà nel nuovo anno a Torino.

Questa mattina facendomi il solito giro per i vari media mainstream,
in cerca di notizie su questo sporco mondo, sono capitato su una delle
innumerevoli paginette che potete trovare su myspace.
In particolare la paginetta di un locale dove suonano gruppi DIY (Do it
Yourself), fuori dalla logica di sistema e fuori dal becero commercio.
A parte le contraddizioni del caso, suonare in un locale quando sono
possibili alternative, sopratutto nella nostra città (Torino), la cosa
che più mi è rimasta impressa è questo banner, tra le pubblicità scelte
a random da mostrare all’utente (io) in quel momento:

Per questo mi ritrovo qui a fare due riflessioni, che magari
lasciano il tempo che trovano, su questo strumento che il nostro caro
amico Murdoch ci ha dato "gratuitamente" per sponsorizzare qualsiasi
cosa noi facciamo.

 

  • Myspace è ora, dopo vari passaggi di mano, di propietà di Murdoch,
    magnate del petrolio e dello sfruttamento dei popoli e della terra.
  • E’ uno strumento Commerciale, ossia serve a creare Lucro,
    naturalmente per il team di Myspace, mica per gli utonti che ci
    pubblicano sopra le cose, loro creano solo l’attrattiva per i futuri
    clienti che vorranno proporre nuovi spot ai propietari del software.
  • I soldi myspace se li fa grazie alla pubblicità. Come ogni
    strumento internet gli spot vengono scelti random in funzione di
    determinate parole chiave associate al blog, per farci passare sopra
    pubblicità mirate. Un esempio è il banner che vedete qui sopra, ma in
    futuro potranno esserci spot dedicati alle pellicce, all’"allevamento"
    morini, alla coca cola, alle campagne elettorali o a Easy London. Con i
    nostri contenuti potremo attirarli random sulla vostra paginetta.
  • E’ asettico e spersonalizzante. Non sempre chi è dietro al myspace
    corrisponde al vero. Meglio gli incontri di persona. Fai DO IT
    YOURSELF? O semplice artigianato? Vendi le tue cose con la partita Iva
    o benefit amici detenuti?
  • Alla stessa rete appartengono TUTTI gli altri. Dai militari, ai fascisti. Provate a cercare Us Army su myspace.
    Praticamente è come stare nello stesso condominio ed avere il campanello in comune.
  • Conseguenza del punto precedente, non mi piace il discorso: Il fine
    giustifica i mezzi. Vale utilizzare le galere per spiegare come sono
    sbagliate? E’ consentito militarizzare una zona per terminare una
    guerra?
  • Esistono le alternative. Autistici, Ecn, Indivia e Oziosi. Per fare 4 nomi, ma ci sono server e network che offrono servizi su internet più ragionati e vicini a chi fa autoproduzione.
  • Mi definisco persona che si autoproduce, o almeno cerca, quello di
    cui ho bisogno. Per questo sentendo la mancanza di uno strumento di
    questo tipo ne proporrei uno alternativo e autoprodotto, facendomelo da
    me. O almeno provando.
  • Penso che incontrarsi di persona, quando possibile, o via lettera,
    da toccare, rileggere, odorare, sia meglio che uno strumento asettico
    come la tastiera. Avete mai provato ad abbracciarla? E’ la stessa cosa
    che abbracciare un amico che non vedete da tempo?

 Queste sono solo alcune idee. Altri spunti li potrete trovare ai vari link che vi allego:
www.accidiahc.org/
www.autoproduzioni.org
http://italy.indymedia.org
ombra.noblogs.org
get-up-kids.noblogs.org

Alternative al fare autoproduzione su web o in generale le trovate a questi link:
Coordinamento delle autoproduzioni e per l’autogestione
noblogs.org/


One response to “Do it yourself e myspace”

  1. i soldi myspace se li fa grazie alla banca di dati derivata dal su immenso bacino utenti… i dati personali sono gia da tempo una delle merci più preziose della rete